venerdì 22 marzo 2013

grecia in moto: meteore, pelio, skiro 2011



GRECIA IN MOTO: METEORE, PELIO, SKIROS - 2011



1 luglio, venerdì
ore 8.25, 23°, preparativi per la partenza da Albinea/Botteghe. Cielo poco promettente. Il traghetto ci aspetta alle 16.00 ad Ancona per scaricarci a Igoumenitsa (domattina...).

più tardi





visto che siamo in orario, usciamo al casello di Riccione (è ora di pranzo!!) e ci fermiamo per un fritto misto e una grigliata al ristorante "Lo scoglio": niente male e buoni prezzi (il cortile è pieno di camion..)








Le nuvole veleggianti di questa mattina si sono compattate in una cappa grigia, l'aria non è tanto calda. Siamo sul traghetto, rumore di ancore e catene, la gente si accalca sulle murate per assistere alle manovre per la partenza. Quest'anno il traghetto, rispetto all'anno scorso, è molto più costoso, dai 170 euro a/r a 314!!!.
Si parte sotto qualche goccia che stilla da un cielo quasi buio; una sfilacciata bandiera italiana percuote l'aria. Se hai pazienza guadagni in comodità, quando sei su una nave: nessuno sta sempre fisso nello stesso posto e prima o poi una sedia si libera. Sono le 17.00, sottili lampi balenano sul mare, tra il grigio. C'è ancora chi è in cerca di una cuccia.

2 luglio, sabato


Tra lampi e sussulti la notte è passata. Ho trovato alla fine un posto-pavimento (fuori diluviava e dal bar ci hanno cacciato fuori) ai piedi di un aggressivo Minotauro, che ha proiettato la sua inquietante ombra sui miei agitati (e brevi!!) sogni.
Il cielo è finalmente sgombro e le ragazze si scambiano foto sul ponte ancora lucido di pioggia.



Scesi ad Igoumenitsa, prendiamo direzione Meteore, su di una strada nuova e veloce, che stanno attrezzando con i caselli di pedaggio (autostrada A2); la natura è  spettacolare; sullo sfondo la catena del Pindo, verde di pini.









profumo di ginestre, aria, sole: evviva la moto!!!!



ore 18.38
approdati a Kastraki, tra le magnifiche meteore; trovato una domatia a 35e, fuori dal paese, sotto enormi roccioni: l'effetto è impressionante. 
Abbiamo fatto un giro con la moto per prendere visione delle meraviglie e abbiamo potuto visitare solo Moni Roussianou, che era aperto fino alle 18: ogni moni ha orari e giorni di visita diversi, ma le info sulla guida Lonely  sono precise. 
Qui la natura è stata fantastica e ha acceso la creatività dell'uomo dandogli l'idea di costruire questi monasteri come nidi d'aquila. Però ti devi mettere la "gonna"!!! per entrare!!

sera
alla taverna di Stefanos, a Kastraki, davanti ad una Mithos ritrovata e a 1/2 litro di rosè; c'è un grosso spiedo/camino con griglia e un greco sudato che manovra le braci, tergendosi il sudore con una grande salvietta: tutto ottimo.

3 luglio, domenica
Questa mattina, di buon ora siamo partiti per visitare i moni.
Moni nicolaou anapafsa



Il primo, il più piccolo e solitario, è stato agiou nicolaaou anapafsa: un monaco (o forse no?) in blue jeans ci ha allungato, scontroso, il biglietto d'ingresso (2 e per ogni moni). Un altro monaco lavora sotto un pergolato creando icone

Il Megalo Moni è molto bello (e zeppo di autobus che scaricano giapponesi); particolare è la vecchia cucina con il soffitto a cupola, nero di fuliggine, il pozzo interno, il forno per il pane; si visita anche il refettorio, con il tavolone apparecchiato, l'ossario (con teschi) e la cellar (cantina); nel catholicon un ciclo di affreschi descrive con vividi colori e scene realistiche, i mille modi in cui i Romani hanno perseguitato i cristiani.

Moni Varlaam è in una posizione affascinante; si sale per una scala intagliata nella roccia; l'interno è stato recentemente ristrutturato, si vede ancora l'argano con le sbarre che , girando, serviva a far salire la corda e la cesta ad essa attaccata, con cui si "entrava" nel monastero.



Il moni di Aghias Trias ha un impatto forte, vero nido d'aquila; abbiamo saputo che ci hanno girato un film con James Bond: "Solo per i tuoi occhi". Un percorso intagliato nella roccia permette l'accesso al monastero.Un monaco aziona la teleferica che porta i rifornimenti.
Aghios Stefanos è il più accessibile e quindi è stracolmo di turisti...


altre immagini delle Meteore (....cadute dal cielo)
il paese di Kastraki

pomeriggio 
quattro panchine in faccia alla piana; alle spalle le meteore che con le loro rocce scure e misteriose emanano una forza tellurica ed ancestrale, come animali pietrificati. Sui monti di fronte si addensa un temporale e le nuvole plumbee vogliono divorare il sole: in un posto così, si capisce come mai la Grecia sia terra di miti.


4 luglio, lunedì
tappa ad Agia Kiriaki, penisola del Pelio.




un cartello nel parcheggio all'inizio del paese dice di lasciare lì la macchina perchè non c'è spazio nell'unica strada lastricata che lo attraversa; poche domatia: abbiamo chiesto info nel piccolo negozio e un giovanotto ci ha accomagnato da Ioannis (35 e con uso cucina); c'è bisogno di un po' di riposo; la signora qua sotto ha la cucina all'aperto e sta sfaccendando. si sente nell'aria un profumo di marmellata e una lamentosa musica greca.

più tardi

siamo in una spiaggetta dai sassi piatti e grigi, alla fine della strada che scende da Trikala; la strada finisce qui e di fronte c'è l'isoletta di Palio Trikeri. Sul piccolo molo una fermata di autobus, con un traghettino rosso che fa la spola. Intorno a noi una taverna, due case e nient'altro se non ulivi secolari e cicale.

La partenza dalla spiaggetta è stata un incubo: la moto, parcheggiata sulla spiaggia, a causa forse di una manovra??, si è piantata e rifiutava di riavviarsi: panico. Poi, idea!!, abbiamo iniziato a scavare sotto le ruote per liberarla e, miracolosamente, è ripartita!!! NB nella zona non c'è "campo" e anche se ci fosse stato, chi avremmo chiamato??

sera
cena nella psarotaverna sul mare: horta, pomodori, sardine alla griglia, octapus, vino e birra a 29 e; offerta finale di cocomera e melone.

5 luglio, martedì
da A. Kiriaki, verso la spiaggia del pastore
oggi abbiamo scoperto la spiaggia di Tzastipi, detta da noi spiaggia di Ulisse o spiaggia del pastore; una conca di ulivi secolari che arrivano fino sul mare, con ciottoli bianchi e lisci; l'acqua è quasi immobile e cristallina; con la maschera ho visto una razza.
moto, uliveto e mare in fondo




sera

ultima sera a Kiriaki, cena nell'altra psarotaverna

6 luglio, mercoledì
immagini della partenza da Kiriaki, direzione Eubea e poi si vedrà...Una foto ai pescherecci del paese, dai tipici colori...



                   attenzione alle capre........

Tornati verso Volos dalla strada est del Pelio, che attraversa paesi affacciati alti sul mare; solo squarci lontani di spiagge magnifiche, incassate tra alte pareti rocciose. Poi è montagna: si passa accanto allo ski-center di Hania, con i fianchi della montagna rasati a strisce per ricavare piste da discesa. La strada è lunga e tortuosa, con frequenti interruzioni per lavori.

mezzogiorno
sosta pranzo veloce in una taverna a Portaria, sotto immensi platani; senza riuscire a capirci, il burbero oste ci ha portato "liver" fegato, anzichè "pork chop"; il fato ha voluto che passasse di lì una cagnolina in evidente stato di allattamento che si è sbafata tutto 

pomeriggio
Imboccato il porto di Volos, per info su traghetto per Alonissos (3 h, 67 e); deciso di no perchè troppo caro e perchè si arriva col buio; preso l'autostrada e usciti a Glifa; è un angolo di Grecia non conosciuto, ma con buoni scorci. Traghetto per l'Eubea, preso al volo (8 e, 30').
attraversato l'Eubea per buona parte, in un susseguirsi di paesaggi molto vari e verdi, specie nell' interno prima di Halkidi, quando la strada costeggia un fiume completamente ombreggiato da platani; poi entra nelle gole delle montagne, tra pini dalle chiome soffici e vaporose. Finalmente trovato casa (su 2 piani) a 30 euro al porto di Kimi, in attesa del traghetto di domani.
Durante la traversata dell'Eubea, oramai stordita, ho iniziato ad avere le allucinazioni sotto il casco: sentivo un'intera orchestra che suonava "Va pensiero"!!!!

7 luglio, giovedì
in attesa del traghetto per Skiro, 8 euro a persona, 5 la moto, con la motonave Achilleas che, attraccando, fa squillare le note di "Così parlò Zaratustra"!!! Non ci credevo!!

ozio sul traghetto
più tardi
arrivati a Linaria verso sera; un  po' di panico per la ricerca della domatia, visto il buio incombente. Per evitare le sistemazioni sul porto, abbiamo girato un po' e siamo arrivati nella baia di Pefkos: alcune case bianche nel verde, una taverna e la spiaggia.Trovato una room con cucina a 35. Finalmente abbiamo il mare molto vicino, si intravede tra gli alberi; si sente anche il "fermento" del clan che vive intorno a questo luogo.

8 luglio, venerdì

Questa mattina abbiamo tentato di raggiungere Palamari, ma una strada non asfaltata ci ha fatto un brutto scherezo, nell'attraversare un tratto con sabbia; G. è stato bravo a tenere diritta la moto, ma si è graffiato il polpaccio. Il tratto di costa intorno ad Atzitza è molto bello, c'è un isolotto rotondo, straordinario. 
Ovunque boschi di "soffici" pini che però finiscono bruscamente, divorati da un colossale incendio di qualche anno fa.




sempre questa mattina abbiamo visitato Skiro paese, una magnifica cascata di case bianche dall'alto della roccia, sovrastata dal monastero di Agio Georgios; abbiamo faticato a trovare un vero e proprio ingresso al paese, solo parcheggini in cui lasciare i mezze per inoltrarsi poi a piedi.






9 luglio, sabato
mattina presto
quando il sole sparisce dietro la collina o quando, al mattino risale, l'aria si muove e soffiaun vento fresco; poi, tra qualche minuto, sarà tutto finito e il sole diventerà implacabile. G. si è innamnorato di una taverna abbandonata alle spalle della spiaggia di Pefkos, colonizzata dalle capre.
la spiaggia di Pefkos e sullo sfondo la taverna
ore 8.20
seduta contro il muro fresco di Aghia Panagia, ascolto il mare che rompe le onde sugli scogli. abbiamo incontrato bellissimi scorci, dalla strada che da Pefkos, si inerpica sul fianco della collina per scendere poi ad Aghia Fokas; pigre capre ci hanno tenuto d'occhio dall'alto dei loro fortini....

Pefkos dall'alto



10 luglio, domenica
Aghio Costantinos..
Aghios Fokas, tra le pinete bruciate, è una laguna di mare. In questa spiaggia non ci sono oche, ma vere galline che raspano tra la sabbia, corrono capre e senti il loro aspro odore primitivo; tra gli scogli ho visto un'enorme stella marina. Davanti a noi si dondola A. Costantinos. Ogni tanto ti arriva una parola intelleggibile:  sono arrivati italiani, con i quali ci perdiamo in chiacchiere...
Aghios Fokas



la tipa della taverna pulisce il pesce in diretta sul mare: decidiamo di fermarci qui a mangiare qualcosa: melanzane e polpette di carne con patate, pi la immancabile Mithos: solo 17 euro. Le cicale sono assordanti e coprono quasi il chiacchiericcio della gente. G. aspetta che gli offrano qualcosa a fine pasto, ma non sempre funziona allo stesso modo....
Aghio Fokas
sera
cenato nella taverna sotto casa; non c'è illuminazione pubblica e la baia di Pefkos era una vera meraviglia, sotto una mezza luna crescente che illuminava a giorno le creste delle colline.

11 luglio, lunedì
svegliati alle 5/6, ancora si sentivano strillare le cicale, anche il vento non si è fermato, soffia da tre giorni, con poche pause. La costa orientale dell'isola è sferzata e non è gradevole restare in spiaggia perchè le raffiche più forti sollevano la ghiaina fine. alcune baie piuttosto profonde restano tranquille, come quella di A. Fokas, che sembrava una piscina con fondo sabbioso.
più tardi 
con tre squilli l'Achilleas si stacca dal molo; l'ultimo carico che ha fatto è stato un camion di capre; dall'aspiratore che hanno appena acceso si sente uscire un fiato caprigno che ricorda  l'odore dell'isola; di fatto non sai cosa possa nascondersi dietro una curva delle strade di Skiros: un magnifico paesaggio, una buca, sabbia, capre....
Forse è stato proprio il vento che ha tenuto Ulisse lontano da casa per tanto tempo; c'è un progetto di megacentrale eolica su quest'isola e posso capirne il motivo...

ore 18.00
siamo ad Aghios Pangaios, o qualcosa del genere, tra Itea e Agios Nicolao, sul golfo di Corinto. 
Viaggio ok, spanakia e birra da cani rognosi su un verde pratino, sotto un enorme platano, nella citta di Livadia. Due uomini seduti sul muretto ci hanno chiesto se eravamo italiani e se tenevamo per il Milan e Inter.

Trovato una room a 30euro, forse la più scalcinata del paese, ma ci restiamo solo una notte. E' un paesino in un'ansa della costa, poche pretese, poche case sulla costa, vita di paese, ombrelloncini di paglia del "comune" sulla spiaggia di sassolini. Sopra passa alta la strada grande, che però non si sente. Un vecchio è venuto a sedersi vicino a noi, con la sua attrezzatura da pesca; canticchia, fuma e lancia l'esca.

12 luglio, martedì?
a Mitika! finalmente un balcone vista mare (e isole); aria che entra gonfiando le tende leggere ed esce dalla porta di fronte, aperta sulle aride montagne retrostanti. 
PURTROPPO E' L'ULTIMA FOTO PERCHE' SI E' ROTTA LA MACCHINA: CI SONO CADUTA SOPRAAAA!!!! E' un dispiacere inconsolabile!!!!!!!!!!!!!!!!! Comprerò delle cartoline per integrare le immagine del viaggio....

ore 20.30
l'aria ora viene da dietro, dalle montagne scure e arcigne contro il cielo lattiginoso della sera che cala. Solo un grappolo di luci a rischiarare gli aspri fianchi dei monti. Mi manca la macchina fotografica, vedo "foto" ovunque, che però non posso fare!

ore 22.00
Giretto serale a Mitika, paesetto disposto su una lingua di terra che si spinge nel mare. Case basse, anche antiche, con antiche donne vestite di nero, abiti lunghi e fazzoletti in testa sedute a crocchio o da sole davanti alle porte di casa. Vecchio e nuovo si mescolano; accanto alle donne nere, si aprono bar alla moda, musiche ad alto volume, le nipoti con vestiti scollati e il cellulare.

13 luglio
Spiaggetta del "pescatore" (paralia elia), poco fuori il paese; scogli, ghiaina tonda e bianca, acqua trasparente

ore 20.00
in attesa della cena, faccio un p0' di "nescafè", ascoltando garruli greci che cicaleggiano al bar, tra le solite torme di bambini. Le grida dei bambini, se cerchi di ascoltarle con simpatia, sembrano i gridi delle rondini che sfrecciano instancabili. spero che carichino qualche "rondine" in macchina...ecco, le portiere si sono chiuse e le rondini sono partite.....

14 luglio
i tir passano lenti alle spalle della spiaggia, aperta verso Leucade. Acqua come olio, vedi i pesci anche senza maschera. G. sta continuando a pasturare nel suo angolino, gettando palline di pane secco. 
Ha anche raccolto una borsina di rifiuti e si è bucato una mano cadendo su un legno..

ore 20.00
alla psarotaverna, davanti al molo, la luna piena fantastica; sul tavolo una scatola di Augmentin e la mano fasciata di G. Siamo passati dal pronto soccorso perchè la mano si era gonfiata; ul ps è un doppio container allineato sulla spiaggia; ci ha accolti un medico dall'enorme pancia, barba e capelli lunghetti e grigi e ispidi, un apolo quantomeno sgualcita e due sandali ai piedi che potevano essere quelli di un missionario che ha percorso le riarse strade della Namibia...ma è stato bravissimo, tutto risolto.

14 luglio
 spiaggia di Plataria, in attesa del traghetto da Igoumenitsa; abbiamo già cambiato i biglietti, senza problemi. Trovato un tavolino sulla spiaggia del "comune", ombreggiata da eucalipti; dobbiamo far venir sera, il traghetto è alle 23.00.......