lunedì 24 febbraio 2014

  In bicicletta dal Po all'Oglio: le corti rurali di Canicossa - 23 febbraio 2014


La giornata è splendida, la temperatura è ottima: perchè non facciamo un giro in bici?
E' presto deciso: ad aspettarci c'è sempre il nostro amato Po!!
caricate le bici sulla macchina, andiamo verso Borgoforte di Mantova, da dove facciamo partire il giro di oggi.
Ancora prima che finisca  il ponte sul Po, provenendo da Luzzara, svoltiamo per una stradina sulla sinistra, che ci porta direttamente sull'argine, sulla mitica pista ciclabile Sinistra Po. Lasciamo l'auto davanti al cartello di divieto d'accesso (ma di macchine sull'argine ne vedremo diverse...). Il primo impianto idrovoro, dopo poche centinaia di metri, si staglia contro la catena delle Alpi imbiancata dalla neve: il monte Baldo è magnifico e imponente.
Belle proprietà occhieggiano sotto gli argini
L'acqua non manca, sia dentro il fiume che fuori...

l'idea è di seguire l'argine sinistro del Po, bordeggiare la confluenza tra questo e l'Oglio, attraversarlo sul ponte di barche di S.Matteo delle Chiaviche e andare verso Commessaggio, sempre lungo l'Oglio: in tutto un 30-40 km...
le case sotto l'argine maestro
A Scorzarolo, dalla parte della golena, tra la boscaglia, si intravede questa meravigliosa casa abbandonata; vi si accede per uno stradello sterrato che scende dall'argine.



la casa è su una specie di collinetta di golena, affacciata direttamente sul fiume a cui si accede per una scaletta, bordata di viole profumatissime
una barca aspetta sul fiume
vicino al pozzo con la pompa, è caduta...la catena!!


risalendo dallo stradello verso l'argine, le case del paese si inizian a vedere dal tetto, ricoperto d'erba
Scorzarolo
Il Po nei giorni scorsi si è allargato molto e ritirandosi ha lasciato un mare di fanghiglia

Casette galleggianti attraccate all'argine; un signore è arrivato con la sua auto e nel baule aveva un compressore che poi ha attaccato, portando il cavo verso la casa-barca.

Come non amare queste stradette bianche che serpeggiano tra il verde dei campi per poi guizzare, con un balzo, sul bordo dell'argine??

geometrie riflessi, tra terra e pioppi
 chi lo dice che nella bassa le strade sono tutte diritte??
sul bordo dell'argine ogni tanto una pietra con inciso un numero, più o meno integro; questo 100, vicino  a Corte Motta è molto scolpito
La magnifica Corte Motta, oggi agriturismo, si trova già sull'Oglio; abbiamo infatti appena passato, rimanendo sull'argine, la confluenza dell'Oglio nel Po. Il posto è superbo, intatto nel tempo.


infondo, di fronte alla Corte, si intravede, un po' in controluce il ponte delle barche di S. Matteo, che dovremo attraversare.
chiatta di......cemento
niente ponte delle barche!!! forse lo hanno smontato per le piene dei giorni scorsi...; dobbiamo cambiare itinerario: invece di passare sull'argine destro dell'Oglio per andare a Commessaggio, restiamo su quello sinistro e andiamo a vedere le corti rurali di Canicossa


quanta geometria c'è in questo giro??? la vedo dappertutto!!


ma anche natura: un airone a caccia di pesciolini, rimasti impigliati tra l'erba alluvionata

il secondo impianto di bonifica che incontriamo, quello che di fianco ha il prato con gli aironi; sullo sfondo si intravedono le Alpi innevate
 e questa che figura geometrica è?? un arco d'asfalto che scocca la sua freccia??? il fiume mi rende visionaria..
airone in volo
Canicossa, corte Antonia
Questa faccenda delle corti è nata dopo che ho trovato a Re Mida il libro "Corti e dimore del contado mantovano" (1969) a cura dell'associazione industriali di Mantova. Spiega e illustra diverse emergenze architettoniche della campagna mantovana, cariche di storia, ma dimenticate dai turisti..
corte Luzzara
 risalente alla seconda metà del XVII sec. "lungo la strada comunale  una cancellata a pieni e vuoti alternati filtra la bella prospettiva dei due corpi speculari delle scuderie che inquadrano la facciata meridionale della villa.." 




una corte misteriosa ed elusiva...
il centro del paese, con un lungo, bellissimo porticato
su cui si affacciano le abitazioni

segnale di massima piena datato 1800
potrebbe essere la corte Vecchia
potrebbe essere la corte Zanatta (o viceversa)


guardandola in dettaglio questa foto racconta molte cose; intanto, prendendo la sinistra, racconta la nostra direzione; due simboli della lega nord precisano l'area geografica in cui ci stiamo muovendo; sono però molto sbiaditi..; osservando le lettere che compongono i nomi, si vede che sono corrose dai licheni e da una specie di  "muschio delle tabelle", frutto della nebbia e dell'umido che grava da queste parti: in altre zone non esiste
le porcilaie: immagine visiva, sonora, per i grugniti dei maiali, e olfattiva, per il profumino che la brezza leggera non riusciva a disperdere
la signora forse non è molto contenta di essere stata fotografata: è quello che si dice "uno scatto rubato"
sono le due passate, siamo a Campitello e la bici, per la fame, mi "cade" davanti all'unico ristorante che troviamo aperto (G. non vuole un toa=
st al bar): ristorante "Il rubino": non possiamo non fermarci...



unici avventori, il gestore, un ragazzo forse pugliese, ci fa il conto: 40 euro per due insalate di mare, due dolci, due caffè e mezzo di vino: troppo!!!


convenienti!!

ma adesso devo stare attenta alla strada: siamo saliti sulla statale che va a M
antova, la seguiremo per qualche chilometro per poi svoltare a destra e ritrovare l'argine dell'Oglio;
 lungo la strada, ai bordi, abbandonato, c'era di tutto: una custodia di macchina fotografica, un pneumatico con cerchione, secchi da muratore....

ancora la catena che cade

salici sul canale
e papere allo specchio
riflessi di ruote sull'asfalto screpolato

tra pozzanghere enormi, riguadagnamo l'argine del Po

la possanza dell'argine maestro del Po, con motociclista solitario

io e la mia bicicletta
un bacino....



tentativo di foto al fiume e al sole...
ancora ombre, foto fatte al volo...
sono le prime case di Borgoforte, siamo alla fine del giro; curiosa questa casa rossa, con il riflesso che allaga la piscina



case di Borgoforte, dall'argine
il giro è finito, si caricano le bici

     siamo davvero alla fine del giro e della giornata; i ponti di Calatrava si stagliano sul tramonto..